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Il nostro primo evento

DiRedazione

Lug 28, 2021

Il nostro primo evento è stato un successo. Ringraziamo coloro (tantissimi) che hanno assistito al webinar di More Safe del 26 luglio “La partecipazione come asse portante della prevenzione…”, dove abbiamo messo in relazione i risultati di due ricerche emblematiche sotto questo punto di vista.

Pubblicheremo presto in questo sito sia la registrazione integrale dell’evento che i video dei diversi interventi dei preziosi relatori che ci hanno onorato della loro qualificata partecipazione.

Ribadiamo anche in questa sede la nostra gratitudine per averlo fatto.

Hanno testimoniato in tanti che è stato un evento molto interessante che merita di essere visto anche da chi non ne ha avuto l’occasione in diretta.

Il passato non va mai rimosso e nemmeno vanno date per scontate cose che, sempre, non ci sono per caso… non sono dovute. Troppo spesso, invece, troppi nei loro ambiti o nella stessa società civile, pensano che i diritti siano caduti dal cielo, come la manna.

Non è mai così. La rappresentanza dei lavoratori per le questioni di salute e di sicurezza sul lavoro, per esempio, è il risultato di una lunga stagione di mobilitazione, rivendicazione e lotta sindacale e intellettuale che si sviluppò dai primi anni ’60 alla metà degli anni ’80 del secolo scorso (ricerca sul CRD). L’RLS non è nato sotto il cavolo, insomma. Non è un fatto scontato. Per questo è importante ascoltarli, sostenerli, aiutarli e rafforzarli. Soprattutto dandogli più strumenti formativi che li rendano più forti anche in un confronto tecnico con le altre figure della prevenzione. Non vanno lasciati soli perché non sono delegati di serie B. Anche di questo abbiamo parlato in uno scenario, delineato dai risultati della ricerca Impact-Rls, che vede ancora una diffusione scarsa dei sistemi di gestione della salute e sicurezza sul lavoro e, di conseguenza, della partecipazione alle decisioni, oltre la mera consultazione, dei lavoratori e dei loro rappresentanti.

Non si possono commentare i numeri degli infortuni, troppi mortali, se non si prende atto che c’è un problema di tenuta dell’argine della rappresentanza nella s.s.l..

Le prese d’atto, poi, necessitano di azioni conseguenti. Perché di soli slogan e messaggi di cordoglio le famiglie dei caduti non sanno che farsene.

Giovanni Luciano

Il Centro Ricerche e Documentazione rischi e danni da lavoro (1974-1985)

Uno studio storiografico, sociologico e giuridico di una stagione sindacale

Volume che raccoglie i saggi che sono stati elaborati nell’ambito delle attività correlate al progetto Inail ID 33 “Completamento dell’acquisizione e catalogazione della documentazione del Repository RLS istituito presso l’Inail, ricognizione e documentazione del periodo precedente e contemporaneo all’attività del centro ricerche e documentazione (CRD) e analisi storica e storiografica dei documenti raccolti.”

Il Repository raccoglie il materiale documentale del Centro ricerche e documentazione che è stato attivo dal 1974 al 1985, ora in possesso dell’Inail e consultabile on line.

Parliamo di un progetto di ricerca che ha coinvolto la Sapienza, Sindnova e Fondazione Di Vittorio e che ha permesso: la raccolta, l’acquisizione e catalogazione della documentazione insieme alla possibilità di svolgere le analisi e gli approfondimenti storici e storiografici che hanno tutelato un patrimonio informativo prezioso in termini di memoria storica.  

Il libro contiene una serie di saggi, tra i quali uno del suo curatore Claudio Stanzani, che parlano di come le rivendicazioni sindacali contribuirono in modo determinante a cambiare progressivamente il paradigma dalla monetizzazione del danno potenziale (reale) al diritto alla prevenzione dando un indirizzo chiaro anche alla legislazione nazionale correlata a quella internazionale.

Perché ne parliamo oggi? Perché è da quei tempi che ci si è battuti centrale per la partecipazione attiva dei lavoratori e dei loro rappresentanti (RLS) in tema di salute e sicurezza. Un percorso di evoluzione positiva che vede anche il 1978, anno speciale nel quale vide la luce la riforma sanitaria nazionale e la salute e sicurezza sul lavoro come pilastro di essa.

  • Dal dopoguerra al ’68 si calcola che su 26 milioni di infortuni denunciati ci siano stati in Italia oltre 91.000 morti e 1 milione di invalidi (non esistono statistiche attendibili sulla enorme quantità di morti per malattie lavoro correlate)
  • Le relazioni sindacai, negli anni ’50 – ’60 furono contrassegnate da forti conflitti in tutti i settori. Salario, riconoscimento diritti minimi: ferie, malattia, maternità, ecc.
  • Dal ’47 alla fine degli anni ’60 nei contratti rinnovati le norme sulla s.s.l. erano relegate essenzialmente a quanto già previsto nel DPR 547/55 (norme generali di prevenzione infortuni) e nel DPR 303/56 (norme di igiene del lavoro).
  • Era disciplinata, invece, in modo particolareggiato la cosiddetta monetizzazione del rischio che negli anni ’50 e fino alla metà dei ’60 veniva considerata, fatalisticamente, come la cosa più conveniente rispetto ad una sorta di rassegnazione al fatto che una quota di infortuni e malattie erano considerate “inevitabili”.

Anche in virtù del fenomeno sociale che sfociò poi nel ’68, tra le altre cose, cominciò a diffondersi la coscienza e la scelta, spesso sofferta della prevenzione e della tutela della salute contro ogni forma di monetizzazione dei pericoli e dei rischi (salari bassi).

La svolta avvenne nel 1969 nel CCNL dei chimici introdusse per la prima volta il rifiuto di ogni rischio ed il principio non negoziabile della prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali. (tabelle MAC concentrazioni massimi ammissibili e blocco delle lavorazioni oltre certi limiti – limiti al rumore, agli agenti fisici e appositi registri dei dati ambientali e biostatici). Dopo i chimici seguirono man mano altri contratti: meccanici, alimentaristi, tessili, ecc.)

Nel 1971 venne firmato con FIAT il primo accordo integrativo significativo sui temi della salute e sicurezza dei lavoratori (nuove forme di rappresentanza-pause-livelli di saturazione dell’ambiente e della sicurezza).

Influì molto positivamente la conquista della legge 300 del ’70, in questo caso grazie all’art. 9 dello Statuto: I lavoratori, mediante loro rappresentanze, hanno diritto di controllare l’applicazione delle norme per la prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali e di promuovere la ricerca, l’elaborazione e l’attuazione di tutte le misure idonee a tutelare la loro salute e la loro integrità fisica.

Insomma una ricerca che oltre che salvare documenti racconta come il modello operaio italiano (per la salute e sicurezza), che vide l’incontro di sindacalisti e intellettuali fu di riferimento anche fuori dall’Italia,  e contribuì non poco alla evoluzione legislativa che portò al diritto di cittadinanza di rappresentanti sindacali anche per la sicurezza nelle aziende. Nel 1994 venne formalizzata dal d.lgs 626 la figura del Rls, che poi ha avuto la sua evoluzione con la creazione anche degli Rlst e Rlssp.

Un volume pieno di spunti e di sollecitazioni che si hanno quando si ripercorre la storia per leggere correttamente la contingenza e riflettere sulle azioni che sarebbe opportuno intraprendere.

Un volume assolutamente da leggere

IMPAcT-RLS: indagine sui modelli partecipativi aziendali e territoriali per la salute e la siucrezza sul lavoro

Il ruolo dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza e le interazioni con gli attori della prevenzione.

Il progetto Insula (arrivato già a Insula 2 dopo il primo del 2014) prevede anche di indagare sulla percezione del ruolo dei lavoratori e dei RLS nel contesto dell’approccio integrato e partecipato con le altre figure della prevenzione aziendale previsto dal d.lgs 81/08.

Al fine di implementare l’indagine conoscitiva indirizzata ai RLS l’Inail ha finanziato il progetto Impact, affidato al Politecnico di Milano come coordinatore scientifico, insieme alla Fondazione Di Vittorio, alla Università di Perugia e con il coinvolgimento di CGIL-CISL-UIL nazionali.

Coinvolti campioni rappresentativi di RLS, RLST e RLSSP con l’obiettivo di offrire un quadro completo a livello nazionale sul ruolo del RLS nelle sue diverse forme nell’ambito della valutazione, prevenzione, e gestione dei rischi per la s.s.l. –

Non solo, numerosi studi hanno approfondito il ruolo dei RLS nei sistemi di gestione del rischio per la s.s. . in particolare la letteratura riporta l’evidenza che il coinvolgimento consapevole dei RLS nella gestione dei rischi e un approccio cooperativo nei sistemi di prevenzione garantiscono una tutela più efficace della s.s.l. dei lavoratori. Al tempo stesso, questi studi mostrano le criticità che incontrano i RLS nello svolgere il loro ruolo, dovuto a molteplici fattori.  

Le considerazioni conclusive mettono in evidenza le risultanze della survey sulle criticità principali e sulle raccomandazioni circa il:

  • Rafforzare le relazioni delle RLS con gli altri attori della prevenzione
  • Rafforzare il profilo di competenza dei RLS
  • Rafforzare le relazioni orizzontali del RLS con gli altri attori interni della prevenzione
  • Rafforzare le relazioni con gli attori esterni della prevenzione

PROFILI DI COMPETENZA DEI RLS

Molti RLS lamentano indisponibilità di informazioni, mancanza di informazione e carenza di supporto in una più generale necessità di formazione ulteriore richiesta dal 44%  dei RLS intervistati.

Per questo il PRIMO ELEMENTO in grado di contribuire ad un progressivo recupero di centralità del ruolo di RLS è la sua formazione. Le richieste degli intervistati rivelano due esigenze fondamentali:

  • Rafforzare competenze tecniche avanzate, principalmente in tema di analisi di rischio
  • Sviluppare competenze legate alla comprensione dei modelli e dei processi tipici dei sistemi di gestione della salute e sicurezza sul lavoro.

Si tratta, se ci si pensa, di riequilibrare il tavolo in termini di conoscenza. Di Vittorio e le 10/100 parole.

E’ evidente quanto la formazione aggiuntiva di tipo tecnico sia più utile in contesti caratterizzato da assenza o incompiuto modello partecipativo. Mentre laddove vi è un MOG o, meglio, un SGSLL è più presente ma non ancora completamente e correttamente compiuto.

RELAZIONI ORIZZONTALI CON ALTRI ATTORI INTERNI  ED ESTERNI ALLA PREVENZIONE

Sono aspetti direttamente collegati all’obiettivo principale del nostro discorso:

SUPERARE L’ISOLAMENTO DEL RLS

Anche sotto l’aspetto della partecipazione negata alla discussione sull’organizzazione del lavoro in azienda/reparto.

Il rischio di marginalizzare queste figure, considerandole malamente necessarie solo per aspetti meramente legati al rispetto di prescrizioni e non come un attore fondamentale di un processo utile all’azienda, oltre che alle maestranze è altissimo. Ricerca da leggere!