• 27 Luglio 2024

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LE APNEE OSTRUTTIVE DEL SONNO: UN KILLER SILENZIOSO?

Non tutti sanno di cosa si tratta e in troppi pensano erroneamente che la Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno (Obstructive Seep Apnea Syndrome – OSAS) sia il solo russare di notte.

Non è così. La OSAS ha effetti negativi sulla salute. Può essere molto pericolosa perché a lungo andare coinvolge tutti gli organi a causa della riduzione dell’ossigenazione sanguigna che produce nel tempo alterazioni cardiocircolatorie, con tutte le conseguenze negative che ciò comporta.

Non solo, la scadente qualità del sonno, di giorno produce anche una inevitabile difficoltà a mantenere la concentrazione esponendo chi soffre di questa patologia a rischio di incidente stradale 5 volte superiore e a rischio di infortunio lavorativo doppio rispetto a chi non ne soffre.

Si stima che l’OSAS sia tra le concause di circa 250 incidenti mortali autostradali e di 12.000 feriti e che determini il 7% degli incidenti stradali.

Sono circa 6 milioni di italiani in età lavorativa che ne soffrono (il 55%) ma secondo studi recenti ne è consapevole solo un terzo. L’OSAS non fa distinzione di età o di genere ma è più comune negli uomini. Questo vero e proprio esercito, quando dorme, soffre di ripetuti episodi di chiusura parziale o completa delle vie aeree superiori, per molti secondi, che, ovviamente, determinano ripetute ipopnee – interruzione parziale del flusso aereo- o apnee – quando l’interruzione del flusso è totale i cui effetti sull’organismo sono stati studiati in passato (es. C. Marzullo su Rivista Infortuni-Fascicolo 2/2011 https://www.inail.it/cs/internet/comunicazione/pubblicazioni/rivista-infortuni/fascicoli/fascicolo-2-2011.html  nel capitolo medicina, di cui alleghiamo a margine anche il pdf) o che sono ancora in corso, come per esempio il Bando Inail in collaborazione (Bric) BRIC INAIL 2018 ID 04/2018 SleeP@SA – Salute sul Lavoro e Prevenzione delle Obstructive Sleep Apnea: un’epidemia silenziosa – un progetto che vede la ricerca Inail (DIMEILA) impegnata in collaborazione con diverse università (Sapienza e Tor Vergata di Roma, Cagliari, Parma e università degli studi di Milano).

I sintomi tipici della OSAS sono, ovviamente, il russamento oltre alla pausa respiratoria o apnea differita, al sonno non riposante, al senso di soffocamento durante il sonno, alla sonnolenza e alla stanchezza diurna e alla secchezza delle fauci al risveglio. Ciò determina frequentemente: difficoltà di concentrazione, calo della memoria recente, cefalea mattutina, irrequietezza durante il sonno, movimenti involontari, necessità di minzione notturna (Nicturia), sudorazione notturna e riduzione della performance diurna. Meno frequentemente, ma non troppo, si osservano: reflusso gastro-esofageo, laringospasmo, ridotta libido, enuresi notturna (emissione involontaria di urina).

Come si può intuire quindi non stiamo parlando di una questione banale, ma di una patologia seria che rischia la sottostima sociale e clinica. Per questo è assolutamente necessario che la ricerca scientifica continui ad indagare affinché si possano trovare i migliori rimedi da aggiungere a quelli già presenti, ma anche affinché si provochi una sensibilizzazione della popolazione sui comportamenti a rischio e sulle norme comportamentali da seguire, per ridurre l’incidenza di questa sindrome che silenziosamente e subdolamente contribuisce anche ad aumentare i rischi di incidenti e di infortuni sul lavoro.

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