COME LAVORATORI E DATORI DI LAVORO PERCEPISCONO LA SICUREZZA
E IL BENESSERE SUL LAVORO
INSuLa è un acronimo che significa indagine sulla salute e la sicurezza del lavoro. Si tratta di un progetto sviluppato da INAIL, su indicazione del Ministero della Salute, per contribuire alla creazione di un sistema di rilevazione permanente della percezione del rischio per la salute e sicurezza sul lavoro e per fornire indicazioni sulla qualità della vita lavorativa. Lo scopo, quindi, è strutturare un sistema di raccolta periodica e sistematica delle informazioni riferite alla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro (SSL). INSuLa ha già visto una prima edizione nel 2014 e l’8 aprile 2021 c’è stata la presentazione del secondo step, INSULa2, incentrato sui Lavoratori e sui Datori di Lavoro (DL) con, in più, due focus specifici dedicati ai Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) e ai Servizi di Prevenzione e Sicurezza sugli Ambienti di Lavoro delle Asl (SPSAL).
INSuLa2 è un poderoso lavoro di indagine svolto nel 2019 che rappresenta una miniera di informazioni utilissime, sia perché “interroga” i lavoratori e le figure della prevenzione nei luoghi di lavoro (utilizzando per i lavoratori un campione di 8000 addetti e uno di 1000 per i DL) sia perché uno dei driver principali della ricerca è indagare il grado di percezione dei rischi (generali ma anche psicosociali).
Confrontando gli esiti omogenei di INSuLA con quelli di INSuLA2 si nota che alcuni indicatori, a distanza di 5 anni, sono migliorati ma complessivamente, secondo il nostro parere, c’è ancora tanta strada da fare perché alcuni dati presentano risultati che non sono confortanti.
Per esempio: solo il 65,6% dei lavoratori intervistati ha dichiarato di aver svolto corsi di formazione relativi alla SSL negli ultimi 5 anni e ancor di meno, il 44,9%, ha ricevuto materiale informativo relativo alla SSL. Il 58,2% sa che è previsto nella sua azienda un sistema di prevenzione e protezione e appena il 53,8% sa che è previsto il RLS, i rimanenti o dichiarano che non è previsto o non sanno rispondere. Questi sono dati allarmanti soprattutto perché testimoniano un insufficiente coinvolgimento dei lavoratori sulla materia della SSL.
Non va molto meglio sul versante dei DL che, sulla percezione da parte loro della SSL, dichiarano per il 58,9%, che è una “responsabilità condivisa coi lavoratori”, per il 19,2% che un “dovere morale nei confronti dei lavoratori”, con un buon 8,1% che si limita a definirlo un mero “obbligo di legge” o, il 2,3%, un “capitolo di spesa rilevante per l’azienda” ma solo un misero 10,9% lo ritiene “un investimento per l’azienda”. Questo ultimo striminzito 10,9% testimonia quanto sia grande la battaglia culturale che bisogna combattere se davvero si vuole frantumare il pavimento di cristallo che blocca da anni le denunce di infortunio mortale sopra i 1.000 casi ogni anno.
La prevenzione sulla SSL nelle aziende è un investimento che dà ritorni molto consistenti, sia in termini sociali generali che, per le stesse aziende, in termini di maggiore produttività, maggiore benessere e, non ultima, migliore reputazione.
Vi lasciamo alla lettura completa dei risultati di questa survey, della quale alleghiamo in calce i link del documento e del video del webinar di presentazione dove i ricercatori hanno illustrato i risultati anche con slide esplicative
https://www.inail.it/cs/internet/docs/alg-pubbl-seconda-indagine-naz-salute-sicurezza-insula-2.pdf